Chiodi, L'Aquila non è in ritardo
"Non siamo in ritardo: se riusciremo a fare partire i cantieri entro il 2011, saremo in anticipo rispetto ad altre ricostruzioni post-sisma". Il presidente della Regione Abruzzo e commissario di governo per la ricostruzione dell'Aquila, non ci sta alle critiche di chi parla di ritardi e mancanza di fondi per il capoluogo abruzzese che si appresta a celebrare i 2 anni dal sisma. Durante una conferenza nella Sala della Stampa Estera a Roma, cui ha partecipato anche il sottosegretario di Stato Gianni Letta, Chiodi dice che "i soldi ci sono e sono l'ultimo dei problemi". Quello che manca sono i piani di ricostruzione che i sindaci dei comuni colpiti devono presentare per poter finalmente accedere ai fondi. "L'Aquila ha circa 700 abitanti in meno" rispetto a prima del terremoto, afferma Chiodi, "la popolazione non e' diminuita come si paventava, ma ci sono all'incirca gli stessi abitanti del 6 aprile 2009. C'erano 17mila studenti, quanti sono oggi nelle scuole. All'universita' c'erano 20mila iscritti, quanti oggi. Dal governo sono stati investiti 14 miliardi di euro. Per la seconda fase sono gli enti locali a dover fare la loro parte. I sindaci predispongono, d'intesa con il presidente della regione, i piani di ricostruzione del centro storico che, ad oggi, non sono stati ancora presentati". I soldi, dunque, "ci sono e sono immediatamente disponibili: in questo momento il commissario ne ha erogati circa 1,5 mld. L'ultimo dei problemi all'Aquila sono i fondi a disposizione. Il problema e' l'impiego di questi fondi". (V.V.)
04/04/2011
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